Quando nasce un bambino? Che non tutti nascano dopo 9 mesi di gravidanza ormai ve l’ho già raccontato più volte, ma concentriamoci ancora una volta su una differenza tutt’altro che secondaria: nascere e venire alla luce. Nella mente di mamma e papà il loro bambino nasce ben prima che venga effettivamente alla luce.

Durante il primo trimestre avviene la presa di coscienza del cambiamento in atto nel corpo della donna, nella vita di coppia e l’attenzione è rivolta principalmente al benessere fisico del nascituro. A partire dal quarto mese comincia un processo immaginativo durante il quale i futuri genitori iniziano a prefigurarsi il loro bambino sia fisicamente che caratterialmente costruendo già delle piccole aspettative nei suoi confronti. Tutti questi pensieri fanno parte di quel processo di accoglimento del bambino che inizia già durante la gestazione e che permette di crearsi la raffigurazione del bambino immaginario.

L’avanzamento delle tecnologie, nonché l’estrema medicalizzazione della gravidanza, permettono ai genitori di vedere il loro bambino sin dai primi mesi di gestazione. Attraverso le più moderne tecniche ecografiche i genitori hanno la possibilità di continuare a immaginare il loro bambino e di creare aspettative su come effettivamente sarà.  Il supporto di tutte queste tecnologie è sicuramente un punto di partenza molto utile per iniziare a creare un rapporto, un legame, che va oltre quello che si vede. Le mamme, dal quarto all’ottavo mese, danno libero sfogo alle fantasie che, se condivise con i papà, magari attraverso routine quotidiane, sono un ottimo punto di partenza per la costruzione della triade familiare.

L’attività immaginativa viene spesso rafforzata anche da fattori esterni alla coppia, in particolar modo dalle immagini che i mass media forniscono costantemente di bambini perfetti: paffuti, che dormo la notte, che mangiano tutto quello che gli viene preparato, che camminano a 8 mesi e parlano a 10. L’intrusione di queste fantasie di perfezione, se non adeguatamente contenute, possono creare delle difficoltà nel momento in cui il bambino reale si paleserà e sarà sicuramente differente da tutta questa perfezione immaginata e comunicata.

Nelle situazioni fisiologiche, durante il nono mese, le mamme iniziano a “demolire” l’immagine del loro bambino fino a farla sparire per lasciare posto al bambino reale. Questo processo mentale è indispensabile per permettere alla mamma di riconoscere e valorizzare le reali potenzialità e inclinazioni del bambino che verrà alla luce; è un processo naturale guidato dall’istinto di protezione che la mamma prova nei confronti di suo figlio e che gli permetterà di creare con lui un legame di conoscenza reale e non basato sulle aspettative impersonificate nel bambino immaginario.

Anche questo processo fisiologico richiede il suo tempo, tutto il suo tempo: 9 mesi, 40 settimane. E se tutto questo fondamentale e fisiologico processo viene interrotto nel pieno della fase immaginativa perché il bambino viene alla luce a 25, 30, 32, 36 settimane ed è profondamente diverso, in primis nell’aspetto fisico, da quello che la mamma stava immaginando?

Quando nasce un bambino? Che non tutti nascano dopo 9 mesi di gravidanza ormai ve l’ho già raccontato più volte, ma concentriamoci ancora una volta su una differenza tutt’altro che secondaria: nascere e venire alla luce. Nella mente di mamma e papà il loro bambino nasce ben prima che venga effettivamente alla luce.

Durante il primo trimestre avviene la presa di coscienza del cambiamento in atto nel corpo della donna, nella vita di coppia e l’attenzione è rivolta principalmente al benessere fisico del nascituro. A partire dal quarto mese comincia un processo immaginativo durante il quale i futuri genitori iniziano a prefigurarsi il loro bambino sia fisicamente che caratterialmente costruendo già delle piccole aspettative nei suoi confronti. Tutti questi pensieri fanno parte di quel processo di accoglimento del bambino che inizia già durante la gestazione e che permette di crearsi la raffigurazione del bambino immaginario.

L’avanzamento delle tecnologie, nonché l’estrema medicalizzazione della gravidanza, permettono ai genitori di vedere il loro bambino sin dai primi mesi di gestazione. Attraverso le più moderne tecniche ecografiche i genitori hanno la possibilità di continuare a immaginare il loro bambino e di creare aspettative su come effettivamente sarà.  Il supporto di tutte queste tecnologie è sicuramente un punto di partenza molto utile per iniziare a creare un rapporto, un legame, che va oltre quello che si vede. Le mamme, dal quarto all’ottavo mese, danno libero sfogo alle fantasie che, se condivise con i papà, magari attraverso routine quotidiane, sono un ottimo punto di partenza per la costruzione della triade familiare.

L’attività immaginativa viene spesso rafforzata anche da fattori esterni alla coppia, in particolar modo dalle immagini che i mass media forniscono costantemente di bambini perfetti: paffuti, che dormo la notte, che mangiano tutto quello che gli viene preparato, che camminano a 8 mesi e parlano a 10. L’intrusione di queste fantasie di perfezione, se non adeguatamente contenute, possono creare delle difficoltà nel momento in cui il bambino reale si paleserà e sarà sicuramente differente da tutta questa perfezione immaginata e comunicata.

Nelle situazioni fisiologiche, durante il nono mese, le mamme iniziano a “demolire” l’immagine del loro bambino fino a farla sparire per lasciare posto al bambino reale. Questo processo mentale è indispensabile per permettere alla mamma di riconoscere e valorizzare le reali potenzialità e inclinazioni del bambino che verrà alla luce; è un processo naturale guidato dall’istinto di protezione che la mamma prova nei confronti di suo figlio e che gli permetterà di creare con lui un legame di conoscenza reale e non basato sulle aspettative impersonificate nel bambino immaginario.

Anche questo processo fisiologico richiede il suo tempo, tutto il suo tempo: 9 mesi, 40 settimane. E se tutto questo fondamentale e fisiologico processo viene interrotto nel pieno della fase immaginativa perché il bambino viene alla luce a 25, 30, 32, 36 settimane ed è profondamente diverso, in primis nell’aspetto fisico, da quello che la mamma stava immaginando?