Signora, suo figlio in classe non prende mai appunti. Durante le mie spiegazioni non fa altro che disegnare”.

Matteo è arrivato da me accompagnato da sua mamma perché dopo 3 colloqui in cui l’insegnante sottolineava il fatto che in classe non prendesse mai appunti ma disegnasse durante le spiegazioni delle insegnanti, i genitori si sono insospettiti. Il rendimento scolastico di Matteo era assolutamente nella media, materie in cui otteneva risultati molto buoni e materie in cui arrivava alla sufficienza ma niente di allarmante. Faticavo a capire la richiesta di approfondimento che i genitori mi portavano ma ancora di più faticavo a capire perché Matteo avrebbe dovuto per forza prendere appunti in classe per dimostrare la sua attenzione.

Ma cosa “disegnava” Matteo tutto il tempo in classe? Gli ho chiesto se aveva voglia di farmi vedere il suo quaderno degli appunti e aprendolo sono rimasta letteralmente a bocca aperta. Matteo non disegnava mentre l’insegnante spiegava: Matteo rappresentava graficamente, con icone, fumetti, acronimi, quello che la professoressa spiegava.

Perché raccontarvi tutto questo? Innanzitutto perché credo che raccontare uno spaccato di lavoro concreto, reale, vissuto, possa aiutare ad accorciare la distanza e far capire i risvolti pratici che la psicologia può avere nella vita quotidiana e secondariamente perché credo che nel 2020 quando si usano, e a volte abusano, molte parole legate alla scuola sia importante sapere cosa sono gli stili di apprendimento per rispettare le caratteristiche di ogni singolo studente e garantirgli la liberà di apprendere secondo quello che più sente suo.

Lo stile di apprendimento è l’approccio all’apprendimento preferito di una persona, il suo modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni (Mariani, 2000). Parlando di percezione risulta quindi semplice capire il fondamentale ruolo che ricoprono i canali sensoriali nella definizione di uno stile di apprendimento. Gli individui infatti apprendono in maniera diversa uno dall’altro secondo le modalità e le strategie con cui ciascuno elabora le informazioni e che sente più proficue (minimo sforzo = massima resa). Su questa base, si possono distinguere quattro principali gruppi:

  • Stile di apprendimento Visivo-Verbale è caratterizzato dalla preferenza per la letto-scrittura. Si impara leggendo.
  • Stile di apprendimento Visivo-NonVerbale è caratterizzato dalla preferenza per le immagini (disegni, fotografie, simboli, grafici). Si impara guardando.
  • Stile di apprendimento uditivo è caratterizzato dalla preferenza per l’ascolto. Si impara ascoltando.
  • Stile di apprendimento cinestesico è caratterizzato dalla preferenza per le attività concrete. Si impara facendo.

Sebbene ogni individuo, soprattutto con il passare degli anni, trovi il suo stile di apprendimento privilegiato è bene imparare le possibili attività che possono stimolare a conoscere anche altre modalità di apprendimento rispettando sempre e comunque la preferenza di ogni singolo alunno.

La strategia migliore per invogliare i ragazzi a provare uno stile di apprendimento differente da quello che usano solitamente è, come in tutte le cose, l’esempio. Se lo stile di insegnamento è sempre di tipo verbale, lo stile di apprendimento sarà sempre quello che si ritiene più efficiente per quel tipo di spiegazione. Se lo stile di insegnamento diventa esperienziale ecco che lo studente sarà guidato nel provare uno stile di apprendimento cinestetico, basato sull’esperienza.

Signora, suo figlio in classe non prende mai appunti. Durante le mie spiegazioni non fa altro che disegnare”.

Matteo è arrivato da me accompagnato da sua mamma perché dopo 3 colloqui in cui l’insegnante sottolineava il fatto che in classe non prendesse mai appunti ma disegnasse durante le spiegazioni delle insegnanti, i genitori si sono insospettiti. Il rendimento scolastico di Matteo era assolutamente nella media, materie in cui otteneva risultati molto buoni e materie in cui arrivava alla sufficienza ma niente di allarmante. Faticavo a capire la richiesta di approfondimento che i genitori mi portavano ma ancora di più faticavo a capire perché Matteo avrebbe dovuto per forza prendere appunti in classe per dimostrare la sua attenzione.

Ma cosa “disegnava” Matteo tutto il tempo in classe? Gli ho chiesto se aveva voglia di farmi vedere il suo quaderno degli appunti e aprendolo sono rimasta letteralmente a bocca aperta. Matteo non disegnava mentre l’insegnante spiegava: Matteo rappresentava graficamente, con icone, fumetti, acronimi, quello che la professoressa spiegava.

Perché raccontarvi tutto questo? Innanzitutto perché credo che raccontare uno spaccato di lavoro concreto, reale, vissuto, possa aiutare ad accorciare la distanza e far capire i risvolti pratici che la psicologia può avere nella vita quotidiana e secondariamente perché credo che nel 2020 quando si usano, e a volte abusano, molte parole legate alla scuola sia importante sapere cosa sono gli stili di apprendimento per rispettare le caratteristiche di ogni singolo studente e garantirgli la liberà di apprendere secondo quello che più sente suo.

Lo stile di apprendimento è l’approccio all’apprendimento preferito di una persona, il suo modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni (Mariani, 2000). Parlando di percezione risulta quindi semplice capire il fondamentale ruolo che ricoprono i canali sensoriali nella definizione di uno stile di apprendimento. Gli individui infatti apprendono in maniera diversa uno dall’altro secondo le modalità e le strategie con cui ciascuno elabora le informazioni e che sente più proficue (minimo sforzo = massima resa). Su questa base, si possono distinguere quattro principali gruppi:

  • Stile di apprendimento Visivo-Verbale è caratterizzato dalla preferenza per la letto-scrittura. Si impara leggendo.
  • Stile di apprendimento Visivo-NonVerbale è caratterizzato dalla preferenza per le immagini (disegni, fotografie, simboli, grafici). Si impara guardando.
  • Stile di apprendimento uditivo è caratterizzato dalla preferenza per l’ascolto. Si impara ascoltando.
  • Stile di apprendimento cinestesico è caratterizzato dalla preferenza per le attività concrete. Si impara facendo.

Sebbene ogni individuo, soprattutto con il passare degli anni, trovi il suo stile di apprendimento privilegiato è bene imparare le possibili attività che possono stimolare a conoscere anche altre modalità di apprendimento rispettando sempre e comunque la preferenza di ogni singolo alunno.

La strategia migliore per invogliare i ragazzi a provare uno stile di apprendimento differente da quello che usano solitamente è, come in tutte le cose, l’esempio. Se lo stile di insegnamento è sempre di tipo verbale, lo stile di apprendimento sarà sempre quello che si ritiene più efficiente per quel tipo di spiegazione. Se lo stile di insegnamento diventa esperienziale ecco che lo studente sarà guidato nel provare uno stile di apprendimento cinestetico, basato sull’esperienza.